Comacchio (Cmâc' [k'ma:t?] nel dialetto locale) è un comune italiano di 23.138 abitanti in provincia di Ferrara. Le principali attività sono attualmente connesse al turismo, soprattutto estivo nei suoi sette lidi, alla pesca commerciale, alla vallicoltura e, nel passato, della produzione del sale il cui commercio costituì motivo di aspre contese con la Serenissima Repubblica di Venezia. Molto importante anche l'attività legata alla manifattura delle anguille marinate. Comacchio è apprezzata, sul piano del turismo, per aver mantenute intatte nel tempo buona parte delle proprie caratteristiche architettoniche caratterizzate dalla presenza di canali, palazzi antichi e di ponti monumentali (il più caratteristico dei quali è quello di Trepponti) che le conferiscono l'aspetto tipico delle città lagunari che si trovano più a nord, ad esempio a Chioggia e in altre città della laguna veneta. Per questo motivo è nota anche come la Piccola Venezia. Comacchio è conosciuta anche per i suoi sette lidi, distribuiti in ampi arenili lungo la costa dalle foci del fiume Reno fino al Po di Volano, interessando il Parco regionale Delta del Po. Essi sono (da nord a sud):
La più antica di queste località è Porto Garibaldi; quella di più recente costituzione il Lido di Volano.
Comacchio è, sotto l'aspetto paesaggistico e storico, uno dei centri maggiori del "Delta del Po". Ha origine circa duemila anni fa, durante la propria storia fu assoggettata al potere dell'Esarcato di Ravenna prima, del Ducato di Ferrara in seguito, per poi tornare a far parte dei territori dello Stato Pontificio. L'etimologia del nome è incerta (greco-latino cumaculum= "piccola onda"; "raggruppamento di dossi" in etrusco). La fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po. Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina. Sorta sull'unione di tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatisi dall'intersecarsi della foce del Po di Primaro col mare, ha dovuto orientare il proprio sviluppo, sia sul piano dell'urbanistica sia su quello dell'economia, sull'elemento acqua. In seguito alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Comacchio entrò a far parte dell'Esarcato d'Italia. Il primo vescovo della città di cui si ha memoria fu Pagaziano (menzionato nel 503 e nel 504). Comacchio passò poi sotto il Regno Longobardo dopo il Capitolare di Liutprando del 715 (in cui vengono descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nelle regioni della Pianura padana sottomesse all'autorità longobarda). In epoca longobarda il territorio venne donato ai monaci di san Colombano nel grande Feudo monastico di Bobbio che vi installarono il loro porto fluviale, oltre che sviluppare l'agricoltura e l'allevamento e lo sfruttamento delle saline, il cui sale era trasportato in tutto il nord d'Italia. Tra i secoli VI e IX, Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell'Adriatico entrando direttamente in concorrenza con Venezia. Non accettando Venezia la presenza di una avversaria nella stessa area geografica nell'anno 866 la occuparono e la saccheggiarono una prima volta. In seguito fu più volte occupata e distrutta dai Veneziani, passò sotto il dominio degli Estensi nel 1299. Con l'esaurirsi della dinastia estense, nel 1598 ritornò sotto la giurisdizione della Chiesa, che la pose nella neonata Legazione di Ferrara. Comacchio fece parte dello Stato Pontificio fino al marzo 1860, quando i territori delle ex Legazioni furono annessi al Regno di Sardegna per effetto dei plebisciti. Una mirabile definizione di Comacchio è contenuta nella Gerusalemme liberata, di Torquato Tasso: « Come il pesce colà dove impaluda Una lapide con questa citazione campeggia su una delle due torri fortificate del ponte dei Trepponti, nel cuore della città storica. L'insularità di Comacchio ebbe fine nel 1821, quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato.
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